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10 Ottobre 2025Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) è uscita dal campo sperimentale per entrare in maniera sempre più decisa nella vita quotidiana delle persone e delle organizzazioni, compresa la Pubblica Amministrazione locale. Con enormi potenzialità.
Tuttavia, non basta “comprare” una tecnologia per innovare davvero: l’IA funziona solo se è inserita in un contesto organizzativo pronto ad accoglierla, valorizzarla e governarla.
- Ripensare i processi prima della tecnologia
Il primo passo non riguarda l’IA in sé, ma i processi di lavoro.
Senza procedure chiare, digitalizzate e documentate, qualunque algoritmo rischia di restituire risultati incompleti o incoerenti.
È quindi necessario partire da una mappatura accurata dei processi, standardizzare i flussi e garantire che i dati siano raccolti in maniera uniforme e integrabile tra uffici e sistemi diversi.
In questo senso, l’interoperabilità diventa la parola chiave: solo basi informative “parlanti” tra loro possono alimentare soluzioni di intelligenza artificiale efficaci.
- Dati di qualità, decisioni di qualità
L’IA vive di dati.
Ma non tutti i dati sono uguali: servono informazioni affidabili, aggiornate e ben governate. La cosiddetta “data governance” implica regole chiare su chi raccoglie cosa, come viene custodito, chi lo aggiorna e chi lo può utilizzare.
Non si tratta solo di un problema tecnico, ma anche di organizzazione e responsabilità. Avere dati di qualità significa poter contare su previsioni più attendibili, automatismi più sicuri e scelte decisionali basate su evidenze concrete.
- L’infrastruttura tecnologica
Accanto all’organizzazione, c’è ovviamente la dimensione tecnologica.
Per sfruttare l’IA occorrono piattaforme integrate, capaci di mettere in relazione dati interni ed esterni, e strumenti di automazione che alleggeriscano il lavoro dei dipendenti. Si pensi alla possibilità di abbinare la robotizzazione dei processi ripetitivi (RPA) all’intelligenza artificiale: un mix che libera tempo prezioso e riduce gli errori. Allo stesso modo, l’analisi predittiva può aiutare a programmare meglio interventi di manutenzione, gestire con più accuratezza le risorse finanziarie o anticipare fabbisogni sociali emergenti.
- Le persone restano al centro
Un equivoco diffuso è che l’IA possa sostituire le persone. In realtà, nella PA locale il valore aggiunto resta legato alle competenze interpretative, etiche e relazionali degli operatori. Per questo è fondamentale investire nella formazione: tutti i dipendenti devono sviluppare un minimo di cultura digitale, mentre figure chiave come dirigenti e responsabili di servizio hanno bisogno di competenze avanzate in project management e analisi dei dati. Sempre più spesso, inoltre, sarà utile introdurre nuovi profili professionali come data scientist o knowledge manager, capaci di tradurre l’innovazione tecnologica in soluzioni concrete.
- Norme, etica e trasparenza
La Pubblica Amministrazione non può permettersi scorciatoie.
Ogni progetto basato sull’IA deve rispettare le regole del GDPR, le disposizioni in materia di trasparenza, sicurezza informatica e anticorruzione. Ma non basta la conformità legale: serve anche un impegno etico. Le decisioni prese con il supporto di algoritmi devono essere tracciabili e verificabili, per evitare discriminazioni e mantenere un alto livello di fiducia da parte dei cittadini.
In quest’ottica, linee guida locali e protocolli operativi possono aiutare a tradurre principi generali in pratiche quotidiane.
- Un percorso graduale e misurabile
L’introduzione dell’IA nella PA non deve essere pensata come una rivoluzione istantanea, ma come un percorso graduale.
Progetti pilota mirati – per esempio nell’analisi dei flussi documentali, nel monitoraggio dei lavori pubblici o nella gestione delle segnalazioni dei cittadini – permettono di testare i benefici e correggere le criticità. Allo stesso tempo, è importante accompagnare il cambiamento con una buona comunicazione interna, spiegando ai dipendenti come e perché la tecnologia viene introdotta, e con un ascolto attivo dei bisogni dei cittadini. Infine, i risultati vanno sempre misurati: tempi risparmiati, errori ridotti, maggiore soddisfazione degli utenti.
L’Intelligenza Artificiale è uno strumento potente, ma da sola non basta.
È efficace solo se sostenuta da processi chiari, dati di qualità, tecnologie adeguate, persone competenti e un quadro normativo ed etico solido.
In questo modo l’IA può davvero diventare un motore di innovazione per la Pubblica Amministrazione locale: non un fine in sé, ma un mezzo per offrire servizi più rapidi, affidabili e vicini ai cittadini.
Cosa può fare Dasein
I nostri consulenti, con metodologie collaudate accompagnano l’Ente all’introduzione graduale e funzionale dell’Intelligenza Artificiale:
- Assesment dell’organizzazione per verificare il grado di “ricettività” e calibrare gli interventi consulenziali e formativi;
- Supporto informatizzato alla mappatura dei processi e procedimenti all’interno della organizzazione;
- Formazione di base per tutto il personale, per sviluppare una cultura digitale diffusa;
- Formazione specialistica per i ruoli chiave (Dirigenti, Funzionari, responsabili di servizio) sulle logiche di data analysis, automazione e project management;
- Redazione di roadmap operative per l’adozione graduale dell’IA;
- Gestione di progetti pilota in ambiti circoscritti per testare efficacia e impatti.
Richiedi un appuntamento e un preventivo per il tuo Ente a info@dasein.it o chiamaci allo 011 2404211.
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